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«Forse ce ne saranno altri, di Horn, belli, collerici, teneri. Soltanto il primo Horn, però, è quello buono. E' segno che un giorno si è dato del tu al proprio sogno, che si è saputo arrivare fin qui, in questo capo del mondo dove immaginario e realtà s'incontrano.» Il sogno di Isabelle Autissier, la prima donna ad aver compiuto un giro del mondo in solitario a bordo di una barca a vela, cominciò nel 1987, quando prese parte alla sua prima regata, la Mini-Transat, una transatlantica in due tappe riservata a barche di sei metri e mezzo: vinse la prima tappa e concluse al terzo posto in classifica generale. Da allora, tappa dopo tappa, da un oceano all’altro, ha scritto la propria storia di mare e di vita partecipando a molte altre competizioni, che l’hanno fatta diventare la più famosa navigatrice solitaria al mondo.
Questo libro è il racconto della sua avventura: un racconto a due voci, quella della Autissier e quella di Eric Coquerel, in cui si alternano emozioni, lacrime e sorrisi, momenti inebrianti e cocenti delusioni. Perché la regata in solitario – oltre che un privilegio – è un esercizio severo e impone un confronto con la natura che non ammette deroghe o compromessi. In queste pagine (corredate di numerose fotografie a colori), ricche di informazioni tecniche utilissime agli appassionati di vela, si parla di vittorie, sconfitte, incidenti e naufragi, ma c'è qualcosa che va al di là della cronaca sportiva, e parla di sacrifici, dedizione, disciplina, della gioia di tornare a terra e ritrovare gli amici, della voglia di ripartire, per assaporare ancora una volta «il sale delle cose ordinarie». Isabelle Autissier continuerà a farlo, sola intorno al mondo, sino a quando la scintilla che la muove s'infiammerà, nelle giornate di gran vento.
Nata a Parigi il 18 ottobre 1956, ha scoperto la vela in Gran Bretagna all'età di 6 anni.
Nel 1978, ha pubblicato all'Ecole Nationale Supérieure Agronomique de Rennes con una laurea in ingegneria agricola. Nel 1980, si svolge a favore della ricerca sulle CORPECUM aragoste e grandi crostacei. Questa attività di ricerca si estende a nome di IFREMER, a La Rochelle sulle attività di pesca del Golfo di Biscaglia. Dal 1984 al 1990 ha insegnato presso la scuola marittima e l'acquacoltura di La Rochelle.
Nel 1991 ha fondato con Christophe Auguin, Alain Gautier e associazione Jean-Luc Van Den Heede IMOCA, per raggruppare gli skipper dei 60 monoscafi piede. Lo stesso anno è arrivata settima nel BOC Challenge a raggiungere l'impresa di essere la prima donna a fare un giro del mondo. È questo successo che l'ha portata a lasciare l'insegnamento per dedicarsi completamente al mare. Nel 1994, la sua Ecureuil Poitou-Charentes disalberato è stato distrutto da un'onda in Australia meridionale. Al suo ritorno, la sua nuova notorietà gli permette di ottenere il sostegno della PRB attività Vandea ( "Building rivestimenti prodotti") e lanciare la costruzione di un nuovo 60 pieds4. Ha poi fatto appello all'architetto Jean-Marie Finot e Marc Pinta produttore a sviluppare il primo Open 60 con chiglia basculante.
Nel 1999, durante la regata in solitario intorno al mondo Around Alone (ex BOC Challenge) si è capovolta. Lo skipper italiano Giovanni Soldini verrà in suo aiuto. Questo è probabilmente l'incidente che fece prendere la decisione di abbandonare le gare da solista. Continua comunque in alcune gare con equipaggio.
Isabelle Autissier diventa anche una scrittrice pubblicando diverse pubblicazioni.